Progettista: ing. Lucio Bonafede
Collaboratori: arch. Francesca Emma
Direzione lavori: ing. Lucio Bonafede
Committente: Comune di Caldogno
Localizzazione: Caldogno (VI)
Cronologia: progetto 2004, realizzazione 2006-2008
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L'obiettivo principale del progetto era quello di ripristinare la via di collegamento ciclo-pedonale tra l'abitato della località Fornaci e il centro di Cresole in seguito al crollo di un vecchio ponte in legno sul fiume Bacchiglione. L'incarico di progettazione e direzione lavori viene dal Comune di Caldogno e una parte del finanziamento proviene dall'azienda AIM di Vicenza.
Il particolare contesto ambientale (siamo in prossimità della zona delle risorgive) richiedeva lo sviluppo di un progetto finalizzato ad una non banale ricerca dello schema strutturale, considerando lo stretto rapporto esistente tra struttura e architettura presente in particolare nei ponti. Lo schema da adottare doveva necessariamente rendere il manufatto il meno invasivo possibile, senza trascurare il disegno degli elementi di finitura e consentire il sostegno di alcune tubazioni relative ad impianti tecnologici che dovevano attraversare il fiume.
Il desiderio espresso dalla committenza di realizzare un ponte in legno in memoria di quello andato distrutto nell'alluvione del 1966 e il pregevole ambiente naturale in cui si colloca il manufatto, hanno determinato la scelta del legno lamellare come materiale strutturale e del vetro per il parapetto, sia per richiamare la trasparenza del fiume che per migliorare la percezione del contesto dal ponte e renderlo al contempo meno invasivo.
Il parapetto è costituito da montanti di acciaio inox che sostengono lastre di vetro che, in prospetto, coprono le travi portanti, soluzione adottata per proteggere gli elementi lignei poichè il legno lamellare è un materiale che richiede grande attenzione quando impiegato all'esterno. La pavimentazione dell'impalcato è in legno naturale di larice.
Nella scelta tipologica tra le diverse alternative affrontate in fase di progettazione lo schema statico di un arco a tre cerniere è quello che risulta essere maggiormente rapportabile sia al luogo che al materiale da costruzione. Si è volutamente evitato il ricorso a soluzioni più invasive come ad esempio l'utilizzo di pile in alveo o di strutture strallate, che avrebbero reso eccessivamente protagonista il manufatto in questo particolare contesto.
Questa scelta ha comportato l'adozione di un importante sistema fondazionale come conseguenza della notevole spinta dell'arco ribassato. Tuttavia, nonostante la luce da superare fosse di circa 38 metri, si è riusciti a realizzare un sistema di travi con uno spessore particolarmente ridotto in mezzeria (circa 55 cm) che sarebbe stato difficilmente ottenibile con altre soluzioni costruttive.
La struttura portante è costituita da n.8 travi in legno lamellare, di sezione variabile, incernierate in mezzeria. Questo schema rende inoltre più agevole il montaggio dei semiarchi in legno lamellare.
Si è tenuto conto della necessità di prevedere il sostegno di alcune canalizzazioni, integrandole con la struttura già in fase di progettazione, allo scopo di rendere gradevole la vista del ponte anche dalla zona inferiore, considerando che questa si specchia sul corso d'acqua.
Il disegno delle testate mira a rendere visibile l'elemento più importante dal punto di vista strutturale, il sistema fondazionale, altrimenti non percettibile; la grande spinta esercitata sulle cerniere di testa viene ripresa da una serie di diaframmi ovviamente non visibili, che vedono tuttavia resa evidente questa "prova di forza" nell'elemento in elevazione. La parte interna delle testate è stata disegnata con forme più morbide per marcare un'altra funzione delle testate, che diventano elemento di protezione delimitando al tempo stesso lo spazio del ponte che vuole diventare anche un riferimento urbanistico nel territorio.
Nel punto in cui avviene l'attraversamento del fiume, il corso d'acqua normalmente presenta delle particolari caratteristiche di trasparenza dovute al basso livello medio e alla particolare purezza dell'acqua. Il fondo del fiume è caratterizzato dalla presenza di ghiaia e nell'intorno sono presenti alcuni alberi e arbusti.
Questi elementi hanno suggerito l'impiego del legno lamellare come materiale principale e del vetro sia per richiamare la trasparenza del fiume che per migliorare la percezione del contesto dal ponte e renderlo al tempo stesso meno invasivo. La zona sottostante al ponte è stata completata con un rivestimento in ghiaia per proteggere la sponda e il sistema fondazionale.
Il Manufatto è stato completato nel 2008.
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