Progettista: ing. Lucio Bonafede
Collaboratori: arch. Francesca Emma
Direzione lavori: ing. Lucio Bonafede
Committente: Comune di Cittadella
Localizzazione: Cittadella (PD)
Cronologia: progetto 2006, realizzazione 2007
Il Ponte ha vinto il Premio provinciale del Premio Biennale Internazionale Barbara Cappochin ed 2009.
Si riporta il giudizio della commissione giudicatrice del Premio Cappochin 2009:
La straordinaria semplicità di questo ponte ci giunge insieme a bellezza ed espressività.
La sua morfologia e la sua pendenza ne sono le qualità basilari.
La connessione tra due livelli diversi è operata con speciale eleganza.
Spazia sull'acqua e raggiunge l'antica architettura delle mura cittadine con grande delicatezza.
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La missione era quella di realizzare un collegamento stabile attraverso il vallo della antica città murata di Cittadella.
Uno degli input progettuali definiti in accordo con l'Amministrazione Comunale era quello di progettare una struttura non convenzionale, soprattutto in considerazione delle particolari caratteristiche del luogo, che potesse essere accettata con favore dalla locale Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Veneto Orientale.
Nella scelta dei materiali, sicuramente determinante per la qualità dell'opera, il pensiero va agli elementi tipici della città medievale: il legno lavorato, la pietra e il ferro che, come citato da Gugliemo d'Alvernia, (un importante teologo vissuto nel XIII secolo) ......è evidente che in confronto a questa città ammirevole il resto dell'umanità è come una foresta selvaggia, ...al contrario delle pietre brute, grezze delle cave e al legno naturale, le pietre cementate e il legno lavorato (coememtum, et clavi, et caeteraeque ligaturae inter lapides, et ligna) sono il simbolo dell'amore reciproco e delle esigenze spirituali che emergono fra le anime degli uomini...
Questo pensiero è stato alla base della concezione architettonico strutturale del ponte, che ha avuto come fonte di ispirazione sia l'utilizzo dei materiali tradizionali, attualizzati con l'impiego dei trefoli di acciaio, che l'impostazione culturale del loro utilizzo: vires, et artem et artificium (forza, abilità tecnica e senso artistico... per usare sempre le parole di Gugliemo d'Alvernia).
E' stato scelto quindi il legno come materiale principale per la struttura, cercando di evitare le soluzioni strutturali e gli stereotipi comuni per i ponti in legno.
La citazione che si è utilizzata in tale progetto è quella del meccanismo medioevale, non tanto come rilettura di macchine medioevali più o meno probabili, ma come riferimento nella progettazione ad alcune parti di una macchina da guerra come la balestra, dove parti del meccanismo hanno una funzione statica simile a quella di alcuni elementi strutturali di un ponte.
Si è deciso quindi di disarticolare virtualmente una balestra per cercare di definire alcuni elementi strutturali per riscrivere un "abaco" strutturale. Con tali elementi si è ridisegnato il ponte..... La particolare configurazione orografica del terreno e la necessità di relazionare il vallo attraverso una curvatura negativa del ponte stesso, hanno suggerito un disegno non usuale, per enfatizzare quindi la presenza del vallo stesso attraverso una variazione di pendenza dell'impalcato, senza rendere tuttavia la passerella eccessivamente protagonista, e garantendo ovviamente l'accessibilità per le persone diversamente abili, considerando anche che le due quote di imposta sono su altezze diverse.
L'asimmetria rispetto al corso d'acqua sottostante e la curvatura del vallo in corrispondenza del ponte, hanno suggerito di cercare una soluzione non simmetrica per rendere visibile anche la curvatura del fossato rispetto all'area del vallo.
L'arco asimmetrico inferiore, è ispirato ad una traiettoria balistica, per enfatizzare l'aspetto dinamico del ponte in contrasto con la staticità delle mura difensive, marcando l'idea della funzione principale del manufatto, il movimento.
Il risultato ottenuto è quello di una struttura apparentemente provvisoria, non antagonista rispetto al sistema fortificato che fa da quinta ma al tempo stesso "opera di ingegno". La passerella è stata quindi realizzata in legno di larice lamellare, con montanti in acciaio inox, cavi in trefoli di acciaio, fondazioni su pali di calcestruzzo, e con le due piazzole di accesso pavimentate in ciottoli e mattoni.
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